La globalizzazione e, più recentemente, la crescita dell’e-commerce, incentivata dalla crisi pandemica, hanno portato ad uno sviluppo esponenziale del trasporto di merci e di prodotti di consumo, a livello internazionale, contribuendo ad aumentare l’inquinamento, le emissioni di CO2, l’utilizzo di risorse naturali e fonti di energia, con un impatto sempre più significativo sul nostro pianeta.
Quanto inquina trasportare merci e persone
Secondo il report ITF Transport Outlook, che viene pubblicato ogni due anni dall’International Transport Forum dell’OCSE, il settore dei trasporti – che interessa allo stesso tempo lo spostamento di merci e di persone – rappresenta il 23% delle emissioni mondiali di CO2. Un dato che, però, si prevede in costante crescita, poiché lo studio stima che entro il 2050 la domanda di trasporto delle persone potrebbe aumentare del 79%, mentre quella delle merci potrà addirittura arrivare a raddoppiarsi.
Se verranno realizzate tutte le misure di decarbonizzazione del settore dei trasporti già previste – precisa il documento – si riuscirebbero a ridurre le emissioni di gas serra solo del 3%, non raggiungendo così gli obiettivi indicati dall’Accordo di Parigi per contenere il riscaldamento globale.
In sintesi, secondo l’analisi dell’OCSE, per diminuire in modo significativo l’impatto ambientale del settore dei trasporti servono azioni più aggressive, che favoriscano e incoraggino modalità trasporto sempre più sostenibili. Solo così l’International Transport Forum auspica che sia possibile abbattere il livello delle emissioni nocive, che derivano dal settore, dell’80% rispetto ai valori del 2019 entro il 2050. Un traguardo che va perseguito in modo congiunto e trasversale, con la collaborazione di tutti gli stakeholder coinvolti, dalle istituzioni al sistema industriale, portando non solo alla decarbonizzazione del sistema dei trasporti, ma anche allo sviluppo di una logistica, locale e globale, davvero sostenibile per il nostro pianeta.

Il ruolo chiave della logistica sostenibile
Sempre più spesso si parla di Green Logistics, ma cosa significa? La logistica green o sostenibile, riguarda l’adozione di misure e di soluzioni tecnologiche che consentono di minimizzare gli impatti delle operazioni di trasporto e di tutte quelle attività direttamente connesse alla logistica stessa. Si pensi quindi all’approvvigionamento di materiale, alla gestione degli inventari, allo stoccaggio merci, al confezionamento dei prodotti, alle pratiche di evasione degli ordini, fino alle spedizioni. Ognuna di queste fasi, ha purtroppo una sua conseguenza ambientale e sociale, che comporta l’uso di fonti energetiche, l’immissione di inquinanti in natura, l’impiego di personale specializzato, e così via. Favorendo la sostenibilità delle attività di logistica è possibile diminuire gli effetti negativi che la movimentazione di merci e la loro commercializzazione può avere sulla comunità e sul pianeta, a medio e lungo termine. Vediamo in che modo.
1. Scegliere una mobilità a basso impatto
Se trasportare merci è indispensabile, è importante iniziare a farlo nel mondo più responsabile e sostenibile possibile. Con le misure previste dal Green Deal, l’Unione europea punta ad una riduzione del 90% delle emissioni generate dai trasporti entro il 2050, per poter raggiungere la neutralità climatica. Nello specifico, con la strategia per la mobilità sostenibile e intelligente adottata dalla Commissione Europea nel 2020 si propone di favorire, entro il 2030, la mobilità elettrica, di raddoppiare il traffico merci su rotaia (meno inquinante di quello su strada), di promuovere la produzione e la diffusione di veicoli, navi e aerei a emissioni zero, di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, incentivando inoltre la creazione di tutte le infrastrutture connesse al loro utilizzo. Ma quello della gestione più “pulita” dei trasporti è solo uno degli aspetti che riguardano la sostenibilità della logistica commerciale.

2. Migliorare l’impatto ambientale della catena di fornitura
Rendere più sostenibile la logistica implica anche, da parte delle aziende, l’ottimizzazione della catena di fornitori e partner che operano all’interno della filiera produttiva. Ciò significa, ottimizzare la gestione dei lotti e le frequenze di consegna per ridurre il numero di trasporti, abbattendo allo stesso tempo i costi e le emissioni di CO2, ma anche incentivare la collaborazione tra gli attori coinvolti promuovendo maggiore visibilità, trasparenza, accesso ai dati in tempo reale, per poter prevenire gli errori, pianificare al meglio le consegne ed evitare di interrompere le catene di fornitura, incrementando l’efficienza lungo tutta la supply chain.
3. Digitalizzare i processi per aumentare la sostenibilità
Grazie alla digitalizzazione del sistema produttivo e distributivo e all’utilizzo di tecnologie abilitanti è possibile migliorare la gestione della catena di fornitura e delle attività di logistica. L’uso di strumenti di intelligenza artificiale permette ad esempio di raccogliere i dati di andamento degli ordini, di organizzare l’inventario e di ottimizzare la pianificazione delle consegne e le tratte di trasporto. Tali informazioni possono essere utilizzate per prevedere l’evoluzione delle operazioni di logistica e raccogliere indicazioni utili per capire come migliorare ogni fase di lavoro, riducendo costi, tempi e impatto ambientale di ogni processo. Inoltre, la tracciabilità e la visibilità in tempo reale delle spedizioni consentono di ottimizzare le risorse e di gestire in modo efficiente eventuali imprevisti.
4. Ridurre le distanze di consegna
La recente pandemia ha provocato rallentamenti e spesso l’interruzione delle catene di approvvigionamento, mostrando la vulnerabilità delle reti di logistica a livello globale. Questo ha portato allo sviluppo del cosiddetto nearshoring ovvero la localizzazione della supply chain, in un’ottica di maggior avvicinamento tra produttore e fornitori di prodotti e servizi. Si tratta di un approccio di mercato importante che, oltre a contrastare gli effetti negativi della delocalizzazione della produzione, permette di ridurre imprevisti e rischi di fornitura, impattando in modo positivo sull’ambiente. Accorciare le distanze nel settore del trasporto merci ha inoltre una valenza importante anche nella gestione della logistica dell’ultimo miglio, ovvero tutte le operazioni che riguardano la consegna di un pacco dal momento in cui lascia l’hub di distribuzione fino ad arrivare alla sua destinazione finale. Questo è un tema di grande rilievo per le aziende del comparto e-commerce, che con l’apertura e il supporto di magazzini di prossimità possono contenere i costi e l’inquinamento causato da consegne a lunga distanza.

5. Adottare soluzioni di packaging sostenibili
Il miglioramento delle operazioni di logistica riguarda anche l’utilizzo di soluzioni di confezionamento eco-friendly. Ciò significa provare a progettare dei packaging più sostenibili, considerando già a monte le ripercussioni ambientali legate alla loro produzione, all’utilizzo e allo smaltimento finale. Allo stesso tempo è importante ridurre l’uso e il volume dell’imballaggio stesso, spingendo le aziende a cambiare modalità operative, che privilegino azioni di recupero, riciclo e riutilizzo del packaging, creando meno rifiuti, meno spreco di risorse e minor inquinamento. Automatizzare i processi di pallettizzazione dei prodotti aiuta a velocizzare queste fasi di lavorazione, abbassando costi e consumo di energia, mentre molte aziende stanno già adottando processi di riciclaggio a circuito chiuso, prevedendo di confezionare i propri prodotti in un’ottica circolare, di recupero, riciclo e riuso.